Quella della principessa saracena è una legenda che racconta della storia d’amore di Ermigarda e Octavio, un giovane pescatore del posto.
La principessa Ermigarda, era molto bella e raggiante di giovinezza. I capelli lunghi e setosi, di colore nero. Gli occhi verdi e brillanti, profondi e misteriosi. Le sue labbra non avevano mai regalato un sorriso. Era triste e solitaria.
Figlia di un re saraceno, come tutte le mattine in groppa al suo cavallo, partiva dal castello di Agropoli e facendo delle lunghe passeggiate passando sul monte Tresino fino ad arrivare alla spiaggia di Lago.
Da qui si poteva godere del paesaggio più bello che si potesse mai ammirare. Una mattina Ermigarda, durante una cavalcata, si imbatté in Octavio, giovane pescatore del posto. Giovane, bello e prestante. Era impegnato a tirare su le reti cariche di pesce. Ermigarda si limitò a guardarlo da lontano. Anche Octavio l’aveva notata e se ne stava lì a guardarla mentre lavorava.
La principessa saracena, dopo diversi giorni trascorsi a guardarlo nel suo quotidiano lavoro, trovò un motivo per incontrare il giovane pescatore senza che suo padre, il re, lo venisse a sapere.
I due iniziarono a frequentarsi assiduamente. Ogni giorno lei lo attendeva sulla spiaggia del Lago per trascorrere del tempo insieme.
Ma un bel giorno Ermigarda lo attese invano. Una forte mareggiata lo aveva inghiottito per sempre insieme alla sua barca.
La principessa dopo aver atteso per tutta la notte, al mattino successivo con il mare ormai calmo, trovò sulla spiaggia i resti della barca di Octavio. Dopo giorni di inutile ricerca del corpo del suo amore, si diresse sulla scogliera dove si erano incontrati per la prima volta, e si gettò in mare per unirsi a lui per sempre.
Il Dio Nettuno provò pietà per la principessa e la sua sofferenza per il suo amato e le fece dono dell’eternità. La straformò in una roccia, lo scoglio della principessa saracena, mettendola a guardia di quel posto, per sempre.